Dopo la visione dei due cortometraggi “Klod” e “Notte romana” il 13 maggio presso il Cineteatro dell’Opera a Lucera, si è acceso un ampio e vivace dibattito, che è partito nella sala cinematografica e per noi alunni della 5 A SIA  è proseguito in aula. Tra i numerosi spunti, quello relativo ai rischi della comunicazione sui social ci ha colpito particolarmente. L’argomento era stato già trattato durante le ore di Ed. civica con la prof.ssa Parracino e siamo stati piacevolmente portati ad un’ulteriore riflessione, scaturita dalla visione del corto “Notte romana”. Il protagonista è stato esposto ad uno dei rischi più frequenti sottesi ad un uso poco responsabile dei social, soprattutto quando è coinvolto l’aspetto della relazione interpersonale. 

La comunicazione veloce, frenetica, attraverso canali quali Whatsapp e Instagram, in cui si condividono con più persone foto, immagini, testi, anche inviati da terzi, comporta rischi enormi di falsare o alterare il senso del discorso e le intenzioni comunicative, ancor più perché manca il tono della voce e la mimica facciale che svolgono un ruolo determinante nell’efficacia e nella trasparenza del messaggio. Tutti noi sappiamo, ma noi giovani in maniera particolare a giudicare dal tempo che impieghiamo sui social, che, oltre alla violazione della privacy, al rischio di cyber bullismo o stalking, l’esposizione alla manipolazione del proprio pensiero, della propria immagine e della propria identità digitale è elevatissimo.

Sarebbe invece molto costruttivo l’uso della “piazza virtuale”non come vetrina di costruzione di falsi miti o di proiezione della propria immagine, ma come luogo di condivisione di pensieri e opinioni. Il confronto sarebbe autentico e l’uso dei social sarebbe corretto, eviterebbe inoltre quell’isolamento che è il rovescio della medaglia, il paradosso dei social: diventare anonimi dietro un nickname, guardare il mondo dal buco della serratura invece che guardarsi intorno dal vivo.

Gli alunni della 5 A SIA