Nella foto: gli studenti durante la visione di un documentario sulla giornata internazionale della donna

La prima Giornata Nazionale della donna venne celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano, che scelse questa data in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l’anno prima, avevano rivendicato con forza migliori condizioni di lavoro. AustriaDanimarcaGermania Svizzera, furono i Primi Paesi del vecchio continente a celebrare tale giornata nel 1911. In Italia la prima Giornata internazionale della donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922. Nel 1944 è stata istituita a Roma l’unione Donne Italiane che ha deciso di celebrare il successivo 8 marzo “la giornata della donna“ nelle zone liberate in Italia. Nel 1946, su proposta di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, è stata invece individuata la mimosa come suo simbolo ufficiale. Ma l’episodio più noto cui si fa risalire l’origine di questa ricorrenza, è l’incendio della fabbrica Triangle  di New York, avvenuto il pomeriggio del 25 marzo 1911

Per celebrare questa giornata noi studenti della III B AFM/SIA dell’ITET V. Emanuele III di Lucera, abbiamo guardato una serie di documentari che mostrano filmati di repertorio su questa tragedia. Di seguito ci siamo soffermati a riflettere sulle condizioni di sfruttamento e sudditanza in cui versavano le operaie agli inizi del Novecento, anche con riferimento a quelle che lavoravano alla famigerata Triangle. Queste ultime  non godevano di alcun diritto, facevano turni massacranti, con pausa pranzo di 30 minuti, che andavano dalle 60 alle 72 ore settimanali, percependo salari minimi ed inferiori a quelli degli uomini. Gran parte delle 146 persone morte in quell’incendio, erano immigrate italiane. Le condizioni economiche delle famiglie di provenienza erano gravissime, pertanto essere assunte da un’industria rappresentava una vera fortuna e così le donne, anche giovanissime, accettavano di essere sfruttate, nonostante tutto.  Le lavoratrici della fabbrica di camicie più importante di New York venivano chiuse a chiave nei laboratori per paura che potessero rubare materiale vario o che facessero troppe pause e questo, insieme alle pessime condizioni di sicurezza dell’edificio, furono il motivo per cui le operaie non poterono mettersi in salvo quando scoppiò l’incendio. A seguito di questo disastro furono varate nuove leggi sulla sicurezza dul lavoro. 

Ancora oggi, malgrado i tantissimi diritti conquistati a tutela dei lavoratori, la donna nel mondo del lavoro occupa soprattutto ruoli subalterni rispetto a quelli ricoperti dagli uomini anche a parità di competenze e cultura. La donna, nella maggior parte dei casi, oltre al lavoro, si occupa della pulizia della casa, di cucinare ed accudire i figli. L’uomo non deve sfidare ed abbattere i pregiudizi, all’uomo è bastato camminare lungo una strada, anche con ostacoli, ma poi ha raggiunto l’obiettivo; invece, la donna ha dovuto e deve ancora percorrere troppe strade in salita, piene di buche. Ecco, questa giornata ha lo scopo di promuovere la riflessione su una questione che sembra non trovare soluzioni nonostante l’avanzata esponenziale della tecnologia. Rita Levi Montalcini ha detto che, dopo secoli, quando finalmente la donna ha avuto accesso alla cultura, si è comportata come un’affamata e il cibo è molto più utile a chi è affamato piuttosto che a chi è sazio. Sono passati alcuni giorni dalla Giornata internazionale della donna 2022, ma a scuola continuiamo a parlare dei diritti che faticosamente la donna deve ancora realizzare e, col cuore, dedichiamo la nostra riflessione alle donne ucraine che in questi giorni stanno vivendo il dolore della guerra.

Francesca Di Muro, Pietro Paolo Del Giudice, Francesca Olivieri, Francesco Catenaccio, Gabriele Piacquadio, Carmine Casciano, Luigi Pinto , Giovanni Orsogna