Questo l’incipit della famosa canzone di Pino Daniele che esalta una città meravigliosa e “colorata”. La città partenopea di Napoli, culla di grandissima civilizzazione, che non a caso fu scelta dalla monarchia spagnola come sede del suo vicereame. Ed è proprio a Napoli che l’Istituto ha deciso di permettere ai suoi alunni di tutto il biennio di vivere l’Uscita Didattica di questo anno scolastico. Più di 150 tra docenti e alunni hanno trascorso questa giornata del 18 maggio all’insegna di condizioni climatiche assolutamente favorevoli, visitando il MANN (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) con le sue bellissime esposizioni come la collezione egizia, quella Farnese e della Napoli antica o quella pompeiana e come il gabinetto segreto a “luci rosse” con sculture, affreschi e mosaici fallici e scene di sesso.

. Ma non si può non citare la sosta al dipinto di Maradona nei suggestivi quartieri spagnoli, luogo di un vero e proprio pellegrinaggio laico.

Lì sono continui i suoni dei clacson che annunciano il passaggio dei motorini a pochi centimetri di distanza dalla gente; per evitare un qualsiasi possibile impatto devi mantenere la direzione del tuo camminare e non spostarti improvvisamente. In queste stradine gli alunni hanno voluto sperimentare la limonata a cosce aperte, una buonissima limonata che va bevuta tutta in un sorso e all’istante perché fatta con un pizzico di bicarbonato, che rende il succo effervescente e schiumoso, motivo per cui si tende a berla con le gambe aperte e chinati in avanti per non bagnarsi. E ancora la visita alla Galleria Umberto I, al Caffè Gambrinus e a alla spettacolare piazza del Plebiscito. Col gruppo vi era anche un alunno in carrozzina per il quale è stato scelto un pullman munito di rampa d’accesso adatta. Il ragazzo, seguito dalla sua insegnante di sostegno, ha goduto a pieno – forse anche più degli altri – di tutto quanto il viaggio ha permesso di fare. Anche questa volta gli alunni hanno dimostrato serietà e voglia di divertirsi amalgamandosi ancora di più nei loro rapporti sociali.

La redazione